Centurione romano di origine ligure. Giunse a Ferentino con l’esercito di Daciano che iniziò tra III e IV secolo d.C – per ordine di Diocleziano – le persecuzioni contro i cristiani. Ambrogio non rinnegò Cristo e per questo fu decapitato nell’Aia del Monticchio il 16 agosto 304 d.C. Il suo corpo fu abbandonato, poi ritrovato e custodito fino al 313, anno dell’Editto di Costantino che rendeva ufficiale la religione cristiana. La prima chiesa ad accogliere le spoglie di Ambrogio fu Sant’Agata, poi l’Abbazia di Santa Maria Maggiore – cattedrale fino al 1108 – e, dal 29 dicembre 1108, l’attuale cattedrale, dedicata ai Santi Giovanni e Paolo, nella cui navata laterale destra, nella cappella a lui dedicata, vi è una balaustra marmorea, opera di Paolo dei Cosmati, dove è inciso qui giace il mirabile martire Ambrogio.
La festa religiosa di Sant’Ambrogio ricorre il 16 agosto – giorno del suo martirio, ma la festa civile il 1 maggio in seguito ad una inventio, ossia un ritrovamento delle reliquie (la prima fu fatta nell’817 ed un’altra nell’824), ad opera dell’allora Vescovo Filonardi (1612-1644). L’inventio – eseguita il 27 aprile 1639 – voleva appurare che le spoglie fossero davvero del martire Ambrogio e dalla balaustra vennero estratte tre urne con resti delle sue ossa ed un foglio – un’autentica – sul quale era nominato Agostino – monaco benedettino dell’Abbazia di Casamari durante la consacrazione della basilica a cattedrale – e il nome di Ambrogio; il 27 aprile era un mercoledì e si decise di portare le reliquie del martire in processione la domenica subito successiva, ossia il 1 maggio 1639.
La statua argentea che viene portata in processione è opera di un argentiere romano di nome Fantino Taglietti datata 1641 e la macchina d’oro e di legno dorato è del XVIII secolo opera di un intagliatore e scultore romano, Filippo Cianfarani.
Sant' Ambrogio