Frank CichellaFrancesco “Frank” Cichella nacque a Ferentino, probabilmente, nell’anno 1891 . Arrivò negli Stati Uniti, nel 1907, viaggiando sul transatlantico “SS Re d’Italia. Ad “Ellis Island” risultò avere 16 anni. Inizialmente si stabilì a Philadelphia. Nel 1912 giunse in Illinois per stabilirsi nella città di Rockford. Qui fu assunto dalla “Eclipse Gas Stove Company” una fabbrica di stufe a gas e a legna. Nello stesso anno sposò Mary Fromo che gli diede ben sette figli: sei femmine Ida, Marie, Viola, Adeline, Edith e Jenny e un maschio Albert. Verso la fine del 1925 la Polizia locale accettò la sua domanda di assunzione. Fu il primo italo-americano a far parte delle forze dell’ordine a Rockford. Tipo coraggioso e socievole, “Frank”, entrò, da subito, nelle grazie dei suoi superiori e dei suoi colleghi. Tutto sembrò sorridere alla famiglia Cichella. All’inizio del 1927 “Frank”, insieme ad un suo collega, sventò una rapina. Ci fu un conflitto a fuoco e lui rimase lievemente ferito. Ma già qualche giorno dopo fu di nuovo in strada. Poi, il 24 maggio del 1927, la tragedia. “Frank” aveva da poco lasciato il lavoro e, in abiti civili, si apprestava a tornare a casa in macchina. Nel tragitto notò un’auto che, nonostante fosse sera, viaggiava veloce e a fari spenti. Probabilmente la seguì e quando, questa, si fermò il poliziotto italiano si avvicinò all’autista, Chester Bailey (un uomo di colore) esibendo il distintivo. Probabilmente lo voleva multare per l’infrazione. Ma da questo momento le notizie, riportate dalle cronache del tempo, sono assai frammentarie. Di certo nacque, tra i due, un violentissimo diverbio sfociato poi in uno scontro fisico. Intervennero alcune persone ma Chester Bailey, che sembrava aver perso ogni tipo di controllo, continuò ad urlare di tutto contro “Frank”. In particolare accusandolo di “abuso d’autorità”. Poi Chester si divincolò, da chi lo tratteneva, e corse verso casa. Ne uscì, subito dopo, con una pistola in pugno. Fece fuoco contro il poliziotto colpendolo, cinque volte, all’addome. Ma “Frank”, nonostante ferito, rispose al fuoco e colpì Bailey al collo, al petto e allo stomaco. I due , le cui condizioni sembrarono subito disperate, furono immediatamente portati in Ospedale e sottoposti ad intervento chirurgico. Morirono a poche ore l’uno dall’altro.Funerale Cichella Nelle ore successive sembrò calare su Rockford il terrore. Gli afro-americani volevano vendicare la morte di Chester Bailey e gli italo-americani ed in particolare i suoi colleghi volevano vendicare “Frank” Cichella. Intanto le due diverse comunità piangevano i loro morti. Fu il Sindaco di Rockford, Burt M. Allen, che riuscì, con estrema fermezza, a tenere sotto controllo la situazione. Evitando, così, ulteriore spargimento di sangue. Il funerale di “Frank” è ancora oggi ricordato tra quelli più imponenti e commoventi che mai si siano visti a Rockford. Vi parteciparono migliaia e migliaia di persone. Rimaneva ora la disperazione di Maria, la moglie di “Frank”, e dei suoi sette bambini. Pochi soldi, un mutuo da pagare e nessuna entrata. Ma a volte, non sempre, la vita riesce a somigliare ai film. Così, come nell’indimenticabile “La vita è meravigliosa”, si scatenò una commovente catena della solidarietà. Gli italo-americani, i colleghi poliziotti e anche gran parte del resto della città offrirono un incredibile e generoso contributo economico. Nacque anche una “fondazione” con il nome del poliziotto italiano: la “Cichella Fund”. Grazie a questo Maria fu in grado di mantenere la sua casa e poter crescere i suoi figli. Morì, nel 1971, nella stessa abitazione, in Montague Street, dove aveva vissuto con “Frank”.
Famiglia Cichella

 
 
grazie a Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame
 
 
link d’ approfondimento:
ODMP
Rock River Times
Haunted Rockford
IDA Illinois