Arcangelo Rossi
Cantante d’opera, dalla critica considerato il miglior basso buffo italiano attivo tra la fine del XIX e il principio del XX secolo.
Dopo una lunga tournée che lo portò nelle principali città degli Stati Uniti con la celebre compagnia di Marcella Sembrich, il ferentinate Arcangelo Rossi approdò al Metropolitan Opera di New York, dove debuttò il 27 Novembre del 1903 con La Boheme di Giacomo Puccini. Subito dopo, il 2 Dicembre, canta nella Tosca insieme a Enrico Caruso, con il quale stabilisce rapporti di amicizia. Si ritroveranno insieme sulla scena molte volte. Cantarono in opere che al Metropolitan venivano proposte per la prima volta, come il Don Pasquale, cavallo di battaglia di Arcangelo Rossi, la Manon Lescaut e come Madama Butterfly. In quest’ultima, l’11 Febbraio del 1907, Rossi e l’amico Caruso si esibirono alla presenza dello stesso Giacomo Puccini. Ma i due si conoscevano già da prima. Alla Scala di Milano avevano cantato sotto la direzione di Arturo Toscanini in “Il Signor di Pouseaugnac” e, l’11 Marzo del 1902 in “Germania”, opere in prima esecuzione mondiale di Alberto Franchetti. Due mesi prima, sempre con Toscanini alla Scala, Arcangelo Rossi aveva dato una memorabile interpretazione del Marchese in Linda di Chamounix. Egli fece la sua fortuna soprattutto in America, e al Metropolitan divenne un grande della lirica. In questo Teatro andò in scena per ben 112 volte nell’arco di cinque anni. Furono purtroppo gli ultimi cinque anni della sua vita. Arcangelo Rossi si conferma una figura di altissimo piano nel panorama internazionale della musica all’inizio del Novecento. Un cantante affermatissimo sia in Italia che in America, tanto che ebbe il tempo di incidere ben dieci dischi (nel 1905 erano cilindri della durata di circa 2 minuti ciascuno) con le più importanti case discografiche dell’epoca: la Columbia e la Victor. C’è ancora parecchio da scoprire sulla vita di questo personaggio, soprattutto sui tragici avvenimenti che lo hanno portato alla morte. Dapprima un infarto che lo colpì nel 1906 a San Francisco, poi i segni di una forte depressione che peggiorò progressivamente fino quasi alla follia. Da qui il tragico blocco mentale che impedendogli di cantare fu probabilmente la causa scatenante del suicidio. Le circostanze della sua morte furono drammatiche. Rientrato in Italia, riunì a cena tutti gli amici, cantò per l’ultima volta e poi, davanti a tutti, si tagliò la lingua. Morì per dissanguamento.
Arcangelo Rossi con Enrico Caruso
Tutte le notizie relative alla biografia di Arcangelo Rossi si devono alle ricerche effettuate da Giuseppe Giorgi. Iniziate circa dieci anni fa, in occasione della sua tesi di laurea presso il DAMS di Bologna.