Sembra che la realizzazione di questa porta si debba far risalire al tempo di Silla (II-I sec. a.C.), quando vennero effettuate altre opere di difesa sull’Acropoli e di abbellimento della città. Il nome di Porta Casamari (in quanto conduce verso l’Abbazia di Casamari), insieme a quello dell’omonima via, sostituì quello di Porta Maggiore certamente in occasione della venuta a Ferentino dei Cistercensi di Casamari e della costruzione, da parte dei medesimi, di una Grangia e della vicina chiesa di Santa Maria Maggiore.
Essa è la tipica porta di difesa romana, come Porta Sanguinaria, in quanto non presenta traccia di ornamentazione e di decorazione, come si nota nelle altre due porte: Montana e Sant’Agata che, sorte anch’esse con intento difensivo, furono trasformate, in seguito, e arricchite dal sistema a bugnato.
La porta è costruita in opera quadrata con due archi a tutto sesto in conci radiali disposti a doppia ghiera che si innestano perpendicolarmente al muro di cinta secondo il sistema difensivo delle omeriche Porte Scee o Sinistre. Le porte sinistre facilitavano la difesa della città da parte dei militi arroccati sulle mura che costeggiavano la strada di accesso alla porta: i difensori potevano in questo modo, ostacolare efficacemente la salita degli assalitori che offrivano il braccio destro, privo della difesa dello scudo. Detta porta, essendo costituita da due fornici paralleli, assicurava un’ulteriore possibilità di difesa in caso di sfondamento della porta esterna.
Porta Casamari
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