Situato in un contesto suburbano, è il monumento più celebre della città. Rarissimo e fatto erigere nel II secolo d.C, è ricavato su una viva roccia ed è costituito da un’edicola impostata su un basamento con pilastrini angolari. Al centro dell’edicola è inserita l’iscrizione, di carattere onorario e di notevole interesse giuridico. Essa fa memoria di un magistrato locale, appartenente alla tribù Palatina, vissuto nella prima metà del II sec. d.C di nome Aulo Quintilio Prisco, eletto 2 volte quattuorviro, quattuorviro quinquennale, pontefice e prefetto dei fabbri, nonché magistrato e patrono di Ferentino. La lunga iscrizione celebra, dunque, Aulo Quintilio Prisco ricordando le sue numerose cariche pubbliche e i benefici che procurò al popolo ferentinate.
Dal testo evince che il magistrato stabilì che parte delle rendite fosse destinata alle distribuzioni gratuite alla popolazione, da effettuare ogni 5 anni in occasione del compleanno del testatore che cadeva il 10 maggio. Aulo scelse con accuratezza il sito (rivolto verso la sottostante pianura, attraversata dall’odierna Casilina), affinché chiunque avesse letto il testo del suo testamento, avrebbe potuto ammirare la feracità dei fondi da lui donati alla città e conservare perenne il ricordo delle sue virtù politiche e della sua magnaminità.

testo latino e traduzione

Testamento di Aulo Quintilio Prisco
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