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Il Comune di Ferentino assegnò l’incarico per la progettazione del Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale al ferentinate Luigi Morosini, cognato dell’architetto Giuseppe Sacconi; entrambi avevano collaborato nei lavori di costruzione del Vittoriano a Roma.
L’Amministrazione comunale nel 1922 decise che il monumento, solenne memoria del valore patriottico dei soldati di Ferentino, fosse eretto al centro della Piazza Umberto I, attuale Piazza Giacomo Matteotti: tale piazza venne scelta perché avrebbe garantito al monumento la massima visibilità e rappresentatività. Il Monumento è rappresentato da una colonna onoraria in travertino, sulla cui sommità è posta la statua bronzea della Vittoria alata che regge in mano una corona di alloro. Il basamento in travertino è a 3 piani sovrapposti di differente grandezza: a pianta ottagonale il primo, a croce greca il secondo ed ancora ottagonale il terzo.

Le pareti esterne dei bracci della croce greca presentano le 4 iscrizioni dedicatorie e la superficie inferiore del fusto della colonna è ornata da fasci romani scolpiti a bassorilievo; una piccola fascia decorata da una ghirlanda di alloro lega la parte inferiore a quella superiore della colonna: i fasci e la ghirlanda di alloro sono simboli classici di unità statale e di gloria. Il capitello a volute di stile ionico sorregge la statua bronzea di una νίκη classicheggiante (personificazione della Vittoria) che con le ali spiegate e le vesti mosse dal vento orientata alla luce calda del meridione, poggia il piede destro sul globo e tiene nella mano sinistra la corona,simbolo della gloria con cui viene ad incoronare il vincitore.Il monumento è collocato al centro della piazza ed è rialzato dal piano di calpestio da 2 gradini che definiscono un’area quadrata, recintata da una cancellata in ferro battuto che rappresentano una zona sacra, un luogo di rispetto. Ancora oggi il suddetto monumento svetta elegante e si configura come nobile arredo urbano al centrodella piazza.

Per la solidità della sua struttura il Monumento ai Caduti non subì danni durantei bombardamenti del 1944, prova inconfutabile della rigorosa competenza professionale dell’ ingegnere Morosini. La sobria eleganza classicheggiante della colonna onoraria, la plasticità dinamica ed il panneggio fluente della Vittoria alata qualificano in chiave urbanistica lo spazio quadrangolare della piazza stessa ed il monumento, quindi, diviene il perno percettivo della spazialità oltre che il punto di raccordo e fulcro visivo.