San Pancrazio - Particolare dell' Altare
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La chiesa di San Pancrazio, nel suo impianto originario, risale ad un periodo anteriore all’anno 1066 durante i lavori di rifacimento dell’Abbazia di Montecassino – di cui faceva parte – sotto l’abate Desiderio, futuro Papa Vittore III (1086-1087). Il suo nome si trova inciso, infatti, sulle porte di bronzo dell’Abbazia (San Pancratius in Ferentinu).
In origine era a tre navate, ora è mononavata; una fu demolita nel 1795 perché minacciava di crollare, un’altra risulta incorporata nell’attiguo Palazzo Ruggeri-Bossi in Piazza Gramsci (ex Saloniei).
I capitelli sono in pietra calcarea locale, scolpiti con accuratezza e con motivi a spirale incisi sui crochet e notevole risulta essere l’uso del cesello a pettine. La particolarità della chiesa di San Pancrazio è l’altare a blocco dei primi anni del secolo XI costituito da quattro diverse lastre rettangolari con colonnine e capitelli differenti. La lastra frontale presenta l’Agnus Dei e l’ambito culturale di esecuzione risale al periodo altomedievale per procedimento tecnico e tematiche risalenti al periodo paleocristiano.
Un esempio analogo di altare a blocco è riscontrabile nella cripta della cattedrale di Anagni, ma datato posteriormente – 1235 circa. Nella parte culminante la facciata, si staglia un originale stemma di Ferentino.