Madre Caterina Troiani
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La chiesa delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria venne costruita tra il 1851 e il 1855 su progetto del mastro Gregorio di Patrica e mons. Bernardo Tirabassi la consacrò il 26 aprile 1857, dedicandola alla Madonna del Buon Consiglio. La chiesa raccorda i due edifici del Monastero: il nucleo principale sul lato sud, dimora delle claustrali, e la sede del Conservatorio femminile, dislocata più a nord a ridosso dell’ Acropoli romana, dove le suore tenevano la scuola per le fanciulle ferentinati.
Le semplici linee geometriche delle lesene e della trabeazione di gusto classico, ottenute mediante l’ utilizzo di materiali poveri quali la pietra locale e il cotto, decorano l’ ingresso esterno della chiesa. L’ inizio della costruzione della chiesa fu successivo all’ arrivo nel Monastero di Santa Chiara della Carità dell’ icona raffigurante la Madonna del Buon Consiglio (1841-1842) che, intensamente venerata dalle suore, determinò la dedicazione del tempio.
La piccola chiesa ha la pianta a croce greca, la cui zona centrale è coperta da un’ ampia cupola ottagonale. Il braccio est costituisce l’ ingresso all’ edificio dall’ esterno e attraverso il coro ad esso soprastante il Monastero era collegato al Conservatorio femminile. I restanti bracci della croce greca hanno absidi rettilinee e il pavimento rialzato rispetto al livello dei vani di accesso e centrale. La cappella ovest ospita l’ altare maggiore, la cappella nord è adiacente al Conservatorio femminile ed ha l’ altare dedicato a S. Giuseppe e alla Sacra Famiglia, mentre la cappella sud ha l’ altare dedicato al Crocifisso ed è adiacente alla parete dell’ antico piccolo coro del Monastero,con cui, ancora oggi la chiesa rimane in collegamento mediante un’ ampia finestra con grata metallica.
Sull’ altare della cappella di destra è collocato un dipinto raffigurante la Sacra Famiglia di Nazaret in riposo durante la fuga in Egitto, opera della stessa M. Caterina Troiani (Giuliano di Roma 1813 – Il Cairo 1887), fondatrice dell’ Istituto delle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria, la quale, dopo essere partita nel 1859 da Ferentino per corrispondere alla giovanile vocazione missionaria, aprì a Clot-Bey, il quartiere più povero del Cairo, un monastero, che divenne vera casa di accoglienza e promozione umana per i deboli, i diseredati e gli emarginati di qualsiasi confessione religiosa, luogo di istruzione per i piccoli, sopratttutto per le “morette” riscattate dal mercato della schiavitù.